CESENATICO

Il nucleo più antico dell’attuale città fu fondato all’inizio del XIV secolo. Cesenatico nacque come Porto Cesenatico, a servizio della vicina Cesena, divenendo sempre più importante e strategico nelle dispute politiche dell’epoca. Una Torre di epoca malatestiana ne controllava il porto canale che, leggenda vuole, sia stato ridisegnato da Leonardo da Vinci nel 1502 durante il suo viaggio in Romagna.

Cesenatico ebbe il suo momento di gloria a partire dagli anni ’30 del 1800 quando, dopo aver ottenuto l’indipendenza da Cesena, divenne uno dei porti più sicuri e frequentati dell’alto Mare Adriatico.

Testimone silenzioso di questa parte così importante della sua storia è il Museo della Marineria, vero e proprio gioiello della piccola città. Diviso in due sezioni, quella interna e quella esterna, che occupa il primo tratto dell’antico Canale Leonardesco, è tutto dedicato alla dura vita di mare. Qui, ogni anno, nel periodo natalizio, viene allestito lo splendido Presepe della Marineria, mentre in estate le barche vengono completate con le vele al terzo, dipinte con i colori caldi della terra.

Il Museo della Marineria è affiancato dall’Antiquarium, in cui sono raccolti importanti reperti provenienti dal territorio tra Rimini e Cesena.

Una passeggiata lungo il canale fino alla Piazzetta delle Conserve sarà il modo più piacevole per scoprire questo piccolo gioiello di Romagna!

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LONGIANO

Longiano, a metà strada tra Cesena e Rimini, è uno dei borghi più belli d’Italia, bandiera arancione del Touring Club e Villaggio Ideale della rivista Airone.

Città con splendidi, piccoli e sconosciuti musei, è culla di una tradizione agricola ancora oggi molto sentita e sede di prestigiose aziende che promuovono le tipicità del territorio.

Una passeggiata per il centro storico di Longiano vi farà scoprire questo caratteristico borgo, visitando il Teatro Petrella, classico esempio di teatro ottocentesco e il vicino Santuario del Santissimo Crocifisso, dove si conserva l’opera più antica e venerata di Longiano, il Crocifisso di Scuola Pisano-Giuntesca.

Potrete ammirare il meraviglioso Museo di Arte Sacra, all’interno dell’Oratorio di San Giuseppe, raffinato esempio di barocco romagnolo e il Museo della Ghisa, unico in Italia a parlare di questo materiale inusuale. E’ stato allestito nella suggestiva Chiesa della Madonna delle Lacrime, creando un connubio strepitoso fra arte e industria.

Arriverete, infine, alla Piazza Malatestiana e al Castello Malatestiano, per secoli roccaforte di queste prime colline affacciate sulla pianura romagnola. Ancora una volta, un edificio storico “nasconde” uno splendido museo: la Fondazione Tito Balestra, strepitosa raccolta d’arte del Novecento italiano, uno dei fiori all’occhiello di Longiano.

“Non ti maravigliar s’io piango, Tosco,/ quando rimembro con Guido da Prata,/ Ugolin d’Azzo che vivette nosco,/ Federigo Tignoso e sua brigata,/ la casa Traversara e li Anastagi/ (e l’una gente e l’altra è diretata).”     

(Dante Alighieri – Divina Commedia – Canto XIV – Purgatorio)

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BAGNO DI ROMAGNA

Situato nell’Alta Valle del Savio, Bagno di Romagna fu fondato presumibilmente in età romana, quando gli abitanti della zona scoprirono le proprietà curative delle sue acque termali. Ancora oggi, le sue terme sono tra le più apprezzate della regione e l’ambiente naturale che le circonda la rende una delle località più amene di tutta la Romagna.

Il centro storico di Bagno di Romagna è un delizioso intrico di viuzze, dove scoprire scorci inaspettati e importanti testimonianze del suo passato. Imponente è la facciata del Palazzo del Capitano, decorata con gli stemmi dei governanti fiorentini, che a partire dal 1404 amministrarono Bagno di Romagna. Una vera e propria pinacoteca è la Basilica di Santa Maria Assunta, che ricorda la forte influenza camaldolese sul territorio della Romagna Toscana.

Gli amanti della natura non si lasceranno sfuggire l’occasione per una salutare passeggiata nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Il Centro Visite, dedicato a Geologia e Termalismo, vi racconterà la vita di questi boschi ancora intatti.

Relax, cultura e natura che si sposano in una realtà unica e tutta da scoprire!

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SARSINA

Adagiata lungo la Valle del Savio, Sarsina è oggi una tranquilla cittadina che nasconde un glorioso passato.

Fu fondata presumibilmente dagli Umbri nel VI secolo a.C. e venne conquistata dai Romani durante il III secolo a.C., divenendo una delle città più fiorenti dell’antico territorio romagnolo. Durante questo periodo, vi nacque il commediografo Tito Maccio Plauto, famoso per le sue opere ironiche e sagaci, ancora attualissime e protagoniste del Plautus Festival.

Le importantissime scoperte archeologiche che nel ‘900 hanno riportato alla luce la necropoli di Pian di Bezzo, hanno restituito splendidi reperti e monumenti funebri praticamente intatti. Il primo si trova all’ingresso del centro storico: il Mausoleo di Obulacco, esempio di sepoltura monumentale classica, che ci fa intuire la ricchezza degli abitanti della Sarsina antica. Ma se davvero vogliamo scoprire i tesori che la necropoli ha conservato per oltre 2000 anni, dobbiamo visitare il bellissimo Museo Archeologico Nazionale: un percorso tra le sue sale sarà un viaggio emozionante nella civiltà dei nostri avi.

Ma Sarsina è anche luogo di culto e pellegrinaggio: la millenaria Cattedrale di San Vicinio, primo vescovo della città, accoglie ogni anno centinaia di devoti dalla Romagna e non solo venuti a chiedere l’intercessione del santo taumaturgo. 

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SOGLIANO AL RUBICONE

Sogliano al Rubicone si trova sulla via di crinale tra le valli del Savio, del Rubicone e dell’Uso, in un territorio che è da sempre una terra di confine. Abitato fin dall’antichità, questo territorio diventa uno dei più contesi durante il Medioevo, a causa delle lotte tra la famiglia dei Malatesta e i suoi nemici.

Sogliano al Rubicone, infatti, diventa signoria malatestiana alla fine del XIII secolo e lo rimane per quasi quattro secoli, come baluardo difensivo per le terre della famiglia. Oggi, di questo glorioso passato rimane traccia nella leggenda del suo più importante prodotto tipico: il Formaggio di Fossa di Sogliano D.o.p. 

Ma la città di Sogliano nasconde una serie infinita di sorprese per il viaggiatore curioso, che potrà perdersi nei suoi piccoli, unici musei, come il Museo di Arte Povera, il Museo del Disco e il Museo della Linea Christa.

Senza contare l’Abbazia benedettina di San Leonardo nella vicina Montetiffi. Monumento romanico tra i più importanti di Romagna, nella sua canonica è allestito il Museo dedicato a Padre Agostino Venanzio Reali, francescano, artista e poeta di primissimo piano del panorama culturale contemporaneo. Ma questo splendido borgo è anche la patria della teglia, “il nero testo di porosa argilla”, su cui si cuoceva la piadina romagnola.

“Il piccolo grandemente amato paese di Romagna”, come lo definiva Giovanni Pascoli, non vi deluderà se deciderete di passare un po’ di tempo tra le sue ridenti colline!

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SAN MAURO PASCOLI

Fino al 1932, San Mauro Pascoli era San Mauro di Romagna: in quell’anno cambia nome e viene ribattezzata in onore del suo cittadino più illustre, Giovanni Pascoli. Il poeta, infatti, nacque qui nel 1855 e i ricordi legati alla sua vita saranno il filo rosso che ci porterà alla scoperta di questa piccola città nella pianura romagnola, silenziosa e tranquilla, ma con un cuore produttivo tra i più importanti d’Italia.

San Mauro Pascoli, infatti, è oggi una delle capitali mondiali della produzione delle calzature di qualità, con un’altissima concentrazione di industrie e imprese artigiane. La fiera più importante è quella di San Crispino, che la città dedica ogni anno al santo patrono dei ciabattini. Una visita “culturale” toccherà il museo di Casa Pascoli, luogo natale del poeta e La Torre, la Villa della famiglia Torlonia, di cui Ruggero Pascoli, padre di Giovanni, era amministratore e che è ricordata in tantissime poesie, tra cui la famosissima “Cavallina Storna”, che Pascoli dedica alla sua amata Romagna.

“Mia madre era al cancello. / Che pianto fu! Quante ore! / Lì, sotto il verde ombrello / della mimosa in fiore! / M’era la casa avanti, / tacita al vespro puro, / tutta fiorita al muro / di rose rampicanti”

(Giovanni Pascoli – Casa Mia – Canti di Castelvecchio)

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SAVIGNANO SUL RUBICONE

Già il nome rimanda a uno degli episodi più famosi della storia: il passaggio del Rubicone di Giulio Cesare.

Savignano fu un crocevia che, fin dall’antichità, ha visto lo scambio commerciale e culturale delle genti galliche con i romani e non solo. Importanti testimonianze di questo glorioso passato le troviamo nel Museo Archeologico del Compito e al Ponte Romano.  Questo bellissimo manufatto è stato recentemente ricostruito dopo i gravi danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale ed è uno dei ponti romani che mantengono viva la maestria degli antichi.

Ma Savignano continuò ad essere importante luogo di mercato e commercio anche durante il Medioevo. Tracce di questo momento storico si ritrovano nella Piazza del Castello e lungo le viuzze del suo centro storico.

La parte più recente della città è la bellissima Piazza Borghesi, dove si possono ammirare la Collegiata di Santa Lucia, il Palazzo Comunale e il Monumento ai caduti per la Patria, capolavoro di Ercole Drei.

Una “tappa” imperdibile per chi visita Savignano è le Edizioni Musicali Casadei Sonora, “casa” del maestro Secondo Casadei, autore della celeberrima “Romagna mia”, inno (non ufficiale) della terra romagnola!

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