RIMINI E DINTORNI

SAN LEO

Secondo la leggenda San Leo, l’antica Mons Feretri, fu luogo di origine e prima residenza della nobile famiglia dei Montefeltro, il cui principale esponente fu il famosissimo Federico, duca di Urbino.

Baluardo difensivo, sinonimo di indiscusso dominio per l’intero ducato, San Leo conserva una straordinaria e inespugnabile Fortezza Rinascimentale a cui fa da cornice uno dei centri storici meglio conservati dell’intera Valle del Marecchia.

La splendida Pieve di Santa Maria Assunta, di origine alto medievale, domina la piazza principale su cui si affacciano il Palazzo Mediceo, sede del Museo di Arte Sacra e il Palazzo dei Conti Nardini legato, secondo la tradizione, a San Francesco d’Assisi.

La Pieve di San Leo è il più antico monumento religioso dell’intero territorio del Montefeltro, mentre la superba Cattedrale, che sorge a pochi passi dalla Pieve ed è dedicata a San Leone, è una delle più singolari ed importanti testimonianze dell’architettura romanico-lombarda di tutto il Nord Italia.

San Leo, quindi, è uno dei posti migliori dove trascorrere una giornata tra cultura e natura.

“Vassi in San Leo e discendesi in Noli,/ montasi su in Bismantova e ’n Cacume/ con esso i piè; ma qui convien ch’om voli.”

(Dante Alighieri – Divina Commedia – Canto IV – Purgatorio)

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SANTARCANGELO DI ROMAGNA

Adagiata tra la pianura e le colline e incastonata tra le Vallate dell’Uso e del Marecchia, Santarcangelo di Romagna è un vero, piccolo gioiello tutto da scoprire, tutto da ammirare, tutto da godere!

Non solo la sua vita culturale è tra le più vivaci del riminese, ma conserva ancora eventi di antica tradizione, come la Fiera di San Michele (o fiera degli uccelli) e la Fiera di San Martino (o fiera dei becchi), che vi faranno scoprire la Romagna più vera.

Capitale della poesia dialettale romagnola, Santarcangelo di Romagna ha dato i natali ad uno dei più famosi poeti e sceneggiatori italiani, Tonino Guerra, a cui la città ha dedicato anche un piccolo, delizioso museo nel Palazzo dell’ex Monte di Pietà.

Il viaggio alla scoperta della Romagna più vera vi porterà a visitare l’antica Bottega Marchi, con il suo mangano del ‘600 per le stampe romagnole, le Grotte Tufacee, dove si conservava il Sangiovese di Romagna e il Museo Etnografico degli usi e costumi della gente di Romagna.

Ma a Santarcangelo di Romagna non mancano occasioni di interesse nemmeno per gli amanti dell’arte, grazie alle sue Chiese e al bellissimo Musas (il Museo Storico Archeologico), o per gli amanti delle curiosità, grazie al piccolo, sorprendente Museo del Bottone.

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VERUCCHIO

La Valle del Marecchia non è solo, secondo la tradizione, la culla della potente famiglia dei Montefeltro, ma è anche luogo di origine dei loro più famosi rivali, i Malatesta. Secondo la leggenda, questa potente famiglia è partita da Pennabilli, ha ridisceso questa splendida vallata ed è arrivata a Verucchio e a Rimini, conquistando in breve tempo buona parte del territorio romagnolo. Utilizzando Rimini come strategico avamposto, i Malatesta sono partiti alla conquista di tanti altri territori, come il nord delle Marche e le città di Bergamo e Brescia.

Verucchio è considerata una delle culle dei Malatesta, così come riconosciuto anche da Dante nella Divina Commedia e come testimoniato dalla sua splendida, possente Rocca Malatestiana, uno degli esempi meglio conservati di architettura militare medievale di tutta la Romagna.

Ma la storia di Verucchio è molto, molto più antica e risale al primo millennio avanti Cristo, quando il suo colle divenne uno dei centri più importanti della Civiltà Villanoviana.

Oggi Verucchio è uno dei borghi più belli della provincia di Rimini, dove si potranno scoprire sia le gesta del famoso Mastin Vecchio cantato da Dante Alighieri che la vita segreta dei signori villanoviani, grazie al suo imperdibile Museo Civico Archeologico, allestito negli antichi locali dell’ex Monastero di Sant’Agostino.

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SANT’AGATA FELTRIA

Adagiata tra la Valle del Marecchia e la Valle del Savio, Sant’Agata Feltria è un paesino da fiaba. Antico avamposto del Montefeltro, solo da pochi anni è entrata a far parte della provincia di Rimini.

Arrivando a Sant’Agata Feltria, si viene immediatamente rapiti dall’imponente Rocca Fregoso, che domina il borgo adagiato ai suoi piedi e che crea l’illusione di essere tornati indietro nel tempo, in un luogo da fiaba.

Davvero un’atmosfera da favola, che viene ancor più accentuata durante il periodo natalizio, quando tutto il centro storico ospita uno dei più famosi mercatini natalizi di tutta la Romagna: passeggiare per Sant’Agata Feltria in quel periodo dell’anno consente di scoprire questo luogo in un momento di assoluta suggestione.

Non solo la Rocca, ma anche la bellissima Collegiata e lo stupefacente Teatro Mariani, proprio nella Piazza principale, sono tappe imperdibili per scoprire questo borgo dai numerosi tesori nascosti.

Se avete un po’ più di tempo, non dimenticate di visitare il Convento di San Girolamo e di concedervi un bel pranzo a base di tartufo bianco pregiato di Sant’Agata Feltria in uno dei tanti rinomati ristoranti della zona!

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PENNABILLI

Secondo gli studi più recenti, il territorio di Pennabilli fu abitato sin dall’epoca etrusca e romana, in concomitanza con la fondazione dell’antica città di Rimini.

Ma è molto probabile che la vera fondazione della città sia avvenuta in un periodo molto più tardo, durante il primo millennio dopo Cristo quando, a causa delle scorrerie dei Barbari, gli abitanti della pianura si insediarono sulle due alture su cui sorge oggi Pennabilli.

Chiamate dagli abitanti del luogo “Roccione” e “Rupe”, furono i primi avamposti che diedero origine a due differenti comunità: quella di “Penna” (il cui toponimo sembra derivante dal latino “Pinna”, vetta o punta) e quella di “Billi” ( derivante, forse, da “Bilia”, che significa “cima tra gli alberi”).

Il centro storico si sviluppa ai piedi delle due colline ed è caratterizzato dall’ampia Piazza Vittorio Emanuele II su cui si affacciano il Duomo, dedicato a San Pio V e a San Leone, e l’antico Palazzo della Ragione, conosciuto come Le Logge.

A pochi passi, nell’antico Palazzo Comunale, ha sede Matereuka, il Museo del Calcolo, uno dei più importanti musei didattici della Romagna e gioiello di Pennabilli. La città vanta anche un insolito Museo Diocesano, allestito all’interno dell’antico Palazzo Vescovile, costruito sulla cima del colle a sentinella del borgo.

Ma Pennabilli è anche un museo diffuso: nel suo territorio si sviluppa, infatti, un suggestivo percorso ideato da Tonino Guerra e dedicato a I Luoghi dell’Anima, tra cui si trovano l’Orto dei Frutti Dimenticati e la Strada delle Meridiane, che conduce al Santuario della Madonna delle Grazie, splendido scrigno di opere d’arte.

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MONTEFIORE CONCA

Conosciuta come la “perla della Valle del Conca”, Montefiore è uno dei borghi più belli e suggestivi della Romagna. Caratterizzata dalla sua possente ed elegante Rocca, dominio privato dei Malatesta, è circondata da una doppia cerchia muraria ancora perfettamente conservata.

La sua posizione invidiabile ne fece uno dei baluardi della rete difensiva del territorio malatestiano e uno dei luoghi preferiti dalla potente famiglia per trascorrere lunghi periodi di relax, approfittando delle splendide foreste che la circondano e delle lussuose sale della Rocca Malatestiana.

Montefiore Conca, infatti, conserva ancora alcune delle pochissime testimonianze di affreschi di epoca trecentesca che si possono ammirare all’interno della Fortezza, dove, tra l’altro, è allestita una mostra permanente che aiuta ad illustrare la vita quotidiana dei Malatesta.

Altri interessanti testimonianze d’arte sono conservate nella Chiesa Parrocchiale di San Paolo e nella piccola Chiesa dell’Ospedale, dove si trovano lacerti di un ciclo pittorico ispirato probabilmente alla Divina Commedia di Dante Alighieri.

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